C’è un momento, nella vita di ogni essere umano, in cui si è chiamati a rinascere.
Non per cominciare da capo, ma per andare più a fondo.
Nel tempo della Pasqua, che è tempo di trasformazione, ci interroghiamo sul significato del morire per rinascere: una metafora antica, ma ancora viva. Morire alle rigidità, al rumore, al giudizio. Rinascere nel pensiero critico, nell’ascolto, nella comprensione.
Come nella migliore arte contemporanea, che rompe le forme per suggerire nuove visioni, anche la scuola ha il compito di aprire orizzonti e guidare verso ciò che è essenziale: la conoscenza, la libertà, il senso del limite e la bellezza delle relazioni umane.
In questo spirito, auguro a ciascuno di voi – studententesse,studenti, docenti, famiglie, personale tutto – una Pasqua viva e consapevole.
Una Pasqua di domande vere, silenzi fecondi, e nuovi inizi.
Che sia resurrezione della mente e del cuore, nella quotidianità della nostra comunità educativa.
Il Dirigente Scolastico
Katia Tedeschi
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